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domenica 31 ottobre 2010

SAN GIMIGNANO - PADOVANI 0-1: Segnali di fumo


Belvedere, Venerdì sera, ore 23…minuto più, minuto meno. Un turbinio di gonadi mi perseguita. Mi annebbia. Mi fa proferire parole che avrei preferito tenere a freno. Mi porta a compiere gesti inconsulti. E’ un turbinio di gonadi di quelli che avevo dimenticato, di quelli sovralimentati. Dentro al petto e sotto alla pelle c’è un fuoco schioppettante che non ha certo bisogno di una ventata d’aria per aumentare il suo potere e rischia di finire fuori controllo. E’ bene, quindi, affrettarsi a chiudere le finestre e correre in cucina, riempire una catinella d’acqua e gettarla sul fuoco, il fumo rimarrà per un po’ ma almeno ci sarà la possibilità di salvare la casa. E’ il caso di limitare i danni. Quindi via, via da Belvedere e veloce. Destinazione Poggibonsi c’è da spupazzare la piccola Ginevra, l’unica gioia della settimana. Verso il “Piazzale” la strada è invisibile. Banchi di nebbia imperforabili limitano la vista a qualche decina di centimetri, mi fermo. Pochi secondi e mi rendo conto di essere io la causa di tutto questo: il turbinio si è fermato, l’acqua ha fatto il suo dovere, ma i coglioni continuano a fumare. Tra “coglioni” ci intendiamo e chiedo loro il perché dell’imperterrito fumare. Così scopro che fumano per i primi 15 minuti da “panico” che ormai contraddistinguono le partite dei SangiAmatori, fumano per aver perso una partita subendo 1 tiro in porta, fumano perché a differenza di San Rocco non hanno visto giocare a calcio ma hanno visto palloni ripetutamente scaraventati nel cuore della difesa dei “Carrozzieri” con la sola speranza che qualcuno ci desse una mano con qualche erroraccio difensivo, fumano perché erano già pronti a vedere il rigore di Guarino quando il guardalinee ha sfornato il suggerimento di cambiare decisione e l’arbitro l’ha accettato pur essendo stato ad un metro dal luogo del fallo, fumano per gli errori da due passi di Rossi, di Guarino, per la traversa di Pepi, ma soprattutto fumano, da giorni, per…

Le pagelle di ESITO:

Rinaldini 6.5: Impeccabile nella serie di 4 interventi in 10 minuti che lo vedono protagonista in avvio di primo tempo, non parate vere e proprie ma uscite basse e alte che puliscono l’area e danno sicurezza al reparto. Nulla può sulla punizione dal limite di Borova così come nulla può nel corso dei tutto il secondo tempo quando rimane spettatore degli attacchi Sangimignanesi e della difesa ad oltranza del Padovani.
Bagni 6: Nel primo tempo ho avuto più volte l’istinto di tornare a casa, prendere il navigatore satellitare e consegnarglielo per aiutarlo a prendere coscienza del luogo in cui si trovava. Come tutta la squadra e come ormai è consuetudine si sveglia dopo 20 minuti e torna il Calebbo di sempre, preciso e puntuale in ogni intervento.
Pepi 6: Non il miglior Pepi della stagione, l’attacco colligiano non dà riferimenti, prima Leone, poi uno sguardo a Pineschi, poi questo poi quello…quando la difesa viene registrata ed i compiti da eseguire ne guadagnano in semplicità il risultato è sull’uno a zero…e di fronte non c’è il Monteroni…
Bazzani 6.5: Buona prestazione difensiva. Da guerriero indomabile sale ad aumentare il peso offensivo del Sangimignano ogni qual volta c’è un calcio di punizione al di là della linea di centrocampo. Ottima scelta ma dopo 53 tentativi andati a vuoto mi rimane il dubbio che forse provare a giocare palla a terra una volta ogni 3 punizioni poteva non essere una scelta tanto sbagliata…
Panichi 5,5: Gli spettacolari ultimi minuti di San Rocco, l’assenza di Bellini e la non perfetta condizione di Parigi, spingono Bisignano a schierarlo a centrocampo, davanti alla difesa pronto a bloccare le iniziative di un tre-quartista che mister Caldi decide invece di non schierare. Primi minuti da labirintite con qualche rimasuglio per tutto il match, anche se una volta sulla linea dei difensori c’è ben poco da rimproverargli. Capita anche alle Ferrari di deludere le aspettative, soprattutto quando vengono usate su una strada sterrata.
Governa 5,5: Parte da quinto di centrocampo poi si trasforma in marcatore senza mai intervenire granché nelle manovre offensive.
Pollina 6: Peggio di San Rocco ma da sufficienza. Nei primi minuti il centrocampo è un colabrodo e un po’ di responsabilità grava anche sulle sue spalle.
Rossi 6: Un centesimo dei palloni giocati rispetto alla partita precedente e una snervante tendenza a cercare la “palla lunga” invece del passaggio smarcante. Gli capita un’occasione dorata sul finire del primo tempo, uno contro uno con il portiere opta per il pallonetto “di testa”, buona idea ma la palla esce e l’intera azione rientra nella definizione di “bove sbagliato”.
Nencini 5,5: C’è, ma si vede poco. La difesa dei carrozzieri non è nemmeno lontana parente di quella del San Rocco e gli spazi si riducono all’inverosimile. La muraglia ospite regge benissimo sia sui lanci lunghi verso il centro che sulle fasce ed è “pane nero” per “sabor”.
Esposito 5,5: Letteralmente impalpabile per quasi tutto il primo tempo si risveglia nella ripresa conquistandosi un rigore sacrosanto dopo un recupero magistrale del pallone. L’arbitro Diaferia fischia il rigore, l’assistente Natale invece lo spinge a ravvedersi. Ok, va bene, gli errori ci stanno, che siano dell’arbitro o del guardalinee ci stanno (perché dato lo svolgimento dei fatti, uno dei due ha sbagliato)…ma una domanda sorge spontanea: se San Gimignano – Padovani fosse stata giocata di Sabato alle 15, senza assistenti,come sarebbe finita? La domanda è lecita così come mi sembrano ogni giorno più leciti i dubbi sull’utilità della terna arbitrale nel caso in cui si continui a prevederla solamente nelle partite in notturna.
Guarino 5,5: Si danna l’anima in avanti ma i palloni giocabili che arrivano sui suoi piedi si contano sulle dita di…mezza mano.

Mi scuso con tutti i “compagni” che hanno dato il loro contributo entrando in campo nel corso del secondo tempo. La girandola di sostituzioni mi ha fatto perdere un po’ i riferimenti e l’attenzione al match è via via venuta meno, l’unica speranza era vedere la palla entrare in rete indipendentemente da chi l’avesse toccata e da come si fosse avvicinata alla porta avversaria.
Mi scuso anche con tutti quelli che sono stati “giudicati”, in tribuna c’era un po’ di fumo e non era facile seguire bene e con attenzione.

Esito

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